Indovinate un pò: si è arenata la proposta di rivedere il regolamento sulle Commissioni

95047.it Di stringere la cinghia non se ne parla. Di discutere seriamente dell’argomento, nemmeno. La priorità è, semmai, mettere tutto a tacere: nascondere la polvere sotto il tappeto. Non siamo dimenticati della questione legata alle commissioni consiliari. Non ci siamo dimenticati dell’insensato numero di convocazioni avvenuto solo nel 2014: il contagiri dell’autodromo dell’ex Palazzo Alessi ha fatto registrare 1223 sedute più 58 di consiglio comunale. Per un costo complessivo di 360 mila euro che sarebbe lievitato a 487 mila annue se ogni consigliere avesse partecipato al numero massimo di riunioni mensili (che è di 26 a 52 euro lorde a presenza, ovvero a gettone). [Leggi anche: PUBBLICARE ON LINE I VERBALI DELLE SEDUTE DELLE COMMISSIONI; LA POSTA IN GIOCO DELLE COMMISSIONI CONSILIARI; LA PUBBLICAZIONE DEI VERBALI E’ UN ATTO DI RISPETTO NEI CONFRONTI DELLA CITTA; “LO CHIEDONO ANCHE I CITTADINI: PIU’ TRASPARENZA NELLE COMMISSIONI CONSILIARI”; DALLE COMMISSIONI ALLA GALLERIA D’ARTE: L’IMPORTANTE E’ (NON) PARLARNE]

Il punto, e su questo insistiamo, non è tuttavia puramente economico. Quello che dovrebbe essere chiaro è che, in un momento storico così delicato e drammatico, il lavoro che viene svolto all’interno delle commissioni dovrebbe essere quantomeno essenziale e trasparente. A partire dal resoconto delle commissioni. Vero è che gli incontri sono pubblici: ma voi immaginate un cittadino che è capace di seguire lo svolgimento di 1223 sedute? Da tempo chiediamo che vengano pubblicati on-line – sul sito del Comune di Paternò – i verbali di ogni singola seduta di commissione: un dovere etico prima ancora che politico. E’ necessario che i cittadini sappiano di cosa si discute e cosa si produce. Quali consiglieri sono presenti: o chi firma e va via. Ricordiamo che – per regolamento – basta firmare per ottenere il gettone di presenza. Una volta firmato, si può tranquillamente andare via. Un insulto al buonsenso. 
Ma, che ve lo diciamo a fare, sull’argomento è calato un silenzio tombale. L’importante è non parlarne: tanto, poi, la gente dimentica in fretta.

Nelle scorse settimane, vi avevamo reso conto di una proposta di modifica al regolamento che era stata protocollata da alcuni consiglieri di minoranza. Il risultato? In prima commissione si è arenato tutto: tutto rinviato alle calende greche. “Serve un’analisi di studio sulla questione”, ha in modo ridicolo arzigogolato qualche consigliere. La regola conferma della regola gattopardiana: “Non parliamone più, tantu su scordunu”. Altro che lo scandalo di Agrigento.
Il consiglio comunale ha il dovere di determinarsi nel senso della riduzione dei costi della politica e dell’ottimizzazione del funzionamento delle commissioni e del consiglio con delle importanti norme introdotte nel regolamento di cui sono primo proponete assieme ad altri consiglieri che lo hanno condiviso – spiega il consigliere Ezio Mannino -.
 Ma ha soprattutto il dovere di farlo nel più breve tempo possibile senza perdere tempo, pertanto mi sento di chiedere ai consiglieri che non hanno ancora condiviso la proposta di adoperarsi. Sono inoltre convinto che i lavori della commissione saranno efficaci e soprattutto stesso celeri, se così non fosse avremmo fatto un torto al buon senso ed al ruolo istituzionale”.

2 Comments

  1. 1223 commissioni per produrre cosa?
    E’ sempre sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, ed è proprio per questo che tengo a sottolineare che ci sono dei consiglieri di maggioranza e di minoranza, che svolgono il proprio operato attenendosi al rispetto della collettività.
    Allo stesso tempo noto che in questi ultimi anni le tasse sono state aumentate, penso alla vecchia IMU sulle seconde case e sulle botteghe di tipo commerciale, cosa ancora più assurda se si considera il numero di botteghe chiuse; per finire l’anno scorso è stato l’anno in cui si è deciso di portare l’aliquota Irpef al massimo consentito.
    Per tutto questo viene difficile da accettare che quasi mezzo miliardo di euro viene speso per commissioni che non hanno migliorato la città , che non hanno creato nessuna programmazione economica attua a migliorare la vivibilità e la ricchezza procapite.
    Allora anziché dare un tetto massimo mensile al numero di commissioni pagate per consigliere , perché non vi organizzate in modo da dare un tetto massimo alla spesa annua complessiva, che “forse” potrebbe essere ridotta del 50 % . Con un tetto massimo a consigliere di circa 500,00 / 600,00 mensili, senza dimenticare che le commissioni potrebbero essere fatte in orari non coincidenti con il proprio lavoro, visto che difficilmente esse trattano argomenti di urgenza.
    Insomma l’essere eletto consigliere non vi dà il diritto di non lavorare, ma semplicemente il dovere di rappresentarci tutti

  2. E pensare che l’attuale “sindaco”, il suo vice e un consigliere comunale di maggioranza, quando in consiglio erano all’opposizione nel precedente quinquennio amministrativo di centrodestra, si erano fatti promotori di una iniziativa che mirava alla riduzione del gettone di presenze.

    Ora che sono alla maggioranza i diretti interessati neppure ne parlano, sembra abbiano mangiato “pane scordato”. Tutti bravi e propositivi quando sono all’opposizione, poi quando fanno parte dell’area governativa sono tali e quali ai propri avversari, anche se in questo caso direi che l’attuale giunta si sta dimostrando peggiore di quella precedente, con tutto ciò che, come tanti paternesi, non la rimpiango per nulla.

    Soffriamo fino al 2017, anno in cui questa compagine politica di sinistra verrà sonoramente punita alle amministrative dai paternesi, rimediando una batosta elettorale di quella micidiale.

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