Il Tar del Lazio ha confermato la sospensione dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) di Rosanna Natoli, consigliera laica eletta in quota Fratelli d’Italia, coinvolta in una controversa vicenda legata a un incontro privato con la giudice catanese Maria Fascetto Sivillo, soggetta a un procedimento disciplinare. L’episodio, avvenuto mentre Natoli era membro della sezione disciplinare, ha portato il plenum del CSM, lo scorso 11 settembre, a votare a larga maggioranza (22 favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti) per la sua sospensione.
Natoli aveva presentato ricorso contro questa decisione, chiedendo l’annullamento della delibera, ma i giudici amministrativi della prima sezione del Tar Lazio hanno respinto la richiesta, dichiarandola in parte inammissibile per difetto di giurisdizione.
Nella sentenza depositata, il Tar ha definito la condotta della consigliera come “scriteriata e inopportuna”, sottolineando che non si tratta di una semplice leggerezza o di un “cedimento emotivo”, come sostenuto dalla ricorrente, bensì di un’iniziativa “fortemente incauta”. Secondo i giudici, tale comportamento evidenzia una scarsa comprensione della delicatezza del ruolo istituzionale ricoperto e del rigoroso rispetto del segreto d’ufficio richiesto.
La ricorrente stessa, si legge nella sentenza, ha ammesso che era stata la giudice Fascetto Sivillo a cercare ripetutamente un incontro con lei, ma questa circostanza non giustifica, secondo il Tar, la decisione di incontrarla. Anzi, tale scelta ha violato i principi fondamentali del ruolo di giudice disciplinare, generando impreviste conseguenze istituzionali e danneggiando la credibilità dell’organo.
Resta ferma, secondo il Tar, la necessità di attendere le eventuali risultanze delle indagini penali in corso, ma per ora la sospensione dal CSM appare pienamente legittima.