Il pasticcio di Natale

95047.it Caro Babbo Natale. E’ cosi che dovrebbe iniziare la letterina, che la città di Paternò dovrebbe mandare a Babbo Natale per chiedere finalmente di avere un PRG: revisionato, moderno, innovativo, partecipato ecc.
Ormai è rimasto solo lui, a cui chiedere aiuto – in questo momento di assoluta follia nella gestire le politiche urbane e di trasformazioni – per capire, difendersi e ri-governare le misteriose azioni, di operatori edili e faccendieri che nulla hanno da invidiare alle vicende romane di questi tempi.
La stampa locale e alcuni rappresentanti autorevoli, della politica nazionale – hanno in questi giorni posto l’attenzione sull’ultimo pasticcio urbano: la Lidl story e le altre varianti/lottizzazioni fantastiche. Sembrano il titolo di un film fantasy ma è pura realtà, a sentire quello che rumoreggia in città.

Per farla breve: siamo in scadenza di mandato per il sindaco e a maggio si andrà ad elezioni. I furbetti del quartierino non hanno certezza su che aria tirerà dopo e hanno l’esigenza di fare subito il colpo grosso (dal cimitero all’energia, dalle varianti alla gestione dei beni culturali ecc. ecc).
Appurato che in questa città nulla deve cambiare (sarebbe rischioso), almeno nelle politiche del cerchietto magico, e che conviene a pochi gestire di volta in volta una variante urbanistica – qua e là – ad uso e consumo dell’operatore edile di moda (non parliamo di architettura e di qualità dei progetti perché offendiamo la sensibilità di tanti e non vogliamo, lasciamo che di queste cose se ne occupino altri e altrove, qui solo operazioni edili di basso profilo e dubbia qualità accompagnate da surreali citazioni viennesi a difesa dell’indifendibile).

Appurato tutto ciò, veniamo al pacco di Natale di oggi. Dopo averlo più volte detto, in molte sedi, sembra ormai chiaro che la storiella di natale (una favola per bambini) che avrebbe prefigurato il raddoppio di via Vittorio Emanuele a Paternò, nel tratto alto vicino al costruendo capolavoro di scuola viennese (Lidl per capirci) non verrà realizzato. I motivi? Non è previsto dal PRG (dice qualcuno) ma le varianti urbanistiche si fanno in 15 giorni solo per i rifornimenti di carburante. Non era previsto nella convenzione dicono altri, ma mi chiedo cosa hanno approvato allora i Consiglieri Comunali? E la rotonda (risolutrice di tutti i problemi) che fine farà, preso atto che la legge (in Italia e in Sicilia) non prevede che l’accesso carrabile sia direttamente collegato alla rotonda stessa, come gli elaborati grafici di progetto sbandierati sui social (FaceBook è ormai come Porta a Porta) attestano. Si farà? Qualcuno nel frattempo, piano piano, comincia a parlare di piani di lottizzazione vicini al nuovo supermercato Lidl, di rifornimenti di carburante e di tanto ancora. (mi viene da pensare se tutti gli operatori edili hanno lo stesso trattamento, se penso alla zona scala vecchia dove tutto è più difficile)

Siamo a fine mandato e se non ora quando? Ma non era meglio utilizzare lo schema di piano del PRG Gabrielli nell’area denominata commerciale seguendo un disegno organico, funzionale, complessivo, invece di giocare al piccolo urbanista? Poteva essere un progetto redatto da privati o dallo stesso ufficio del piano (ops scusate, quello lavora solo il mercoledì per queste cose e non ha tempo), invece piccoli accordi, piccoli intrighi, piccole furberie che non giovano alla collettività. Vedremo quando si rivelerà l’arcano e per entrare a Paternò dobbiamo usare le ore notturne perché di giorno non si potrà per il “traffico”.

Poi c’è la questione occupazione. Si la chiave per aprire le coscienze della politica e del governo. Infatti a fronte di più occupazione in un punto commerciale si avrà meno occupazione nel suo intorno perché i consumatori sono sempre quelli, tranne che si voglia pensare che porteremo bus di nuovi consumatori ad hoc per l’occasione e quando si parla di mobilità (metropolitana per esempio) si fa pure gli schizzinosi, perché non è nell’agenda politica di nessuno (tanto meno in quella del cerchietto magico e degli operatori edili locali). Insomma tutto come prima. Ovviamente, nulla contro la Lidl e le iniziative imprenditoriali.

Brutta storia per chiunque sarà il Sindaco di questa città da maggio. Dovrà lavorare con nuove geometrie politiche amministrative (magari dal cerchietto passare a poligoni aperti evitando la magia) e mettere mano a nuove visioni della città, magari chiamando proprio babbo natale. Forse dobbiamo scrivere tutti noi la letterina: commercianti, artigiani, edili, agricoltori, intellettuali, politici, sacerdoti, studenti e cittadini che sanno che qualcuno – promettendo balocchi (come mangiafuoco) – ha divorato l’anima e la memoria di questa città.
Ma Babbo Natale non esiste. Allora toccherà a Noi tutti, rimboccarci le maniche e guardare con occhi nuovi.

Pianificare lo sviluppo di questa città è possibile, ma non senza averne una visione complessiva. Una visione che tenga conto della dimensione umana, della sua storia, delle sue risorse preziose e dell’armatura della mobilità, che deve accompagnare lo sviluppo e tutto questo non può prescindere dalla rigenerazione della città storica, della campagna e dell’area artigianale-industriale. La città metropolitana non serve solo per garantirsi i favori del feudatario ma per programmare insieme il futuro di questo territorio.

1 Comments

  1. mi trovi perfettamente in linea solo degli sprovveduti o altro avrebbero consesso in si poco tempo i visti,anche perché la sicurezza va a farsi benedire di fronte agli interessi. e le persone non contano. vedi orrore in corso italia ridotto ad uno schifo solo per accontentare gli esercenti

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