IL GOVERNO ABOLISCE LE MULTE COVID DA 100 EURO, MA NIENTE RIMBORSI PER CHI HA GIÀ PAGATO

l Consiglio dei ministri ha deciso di abolire definitivamente le multe da 100 euro destinate alle persone che non si erano vaccinate contro il Covid-19 durante l’emergenza sanitaria.

La norma è stata inclusa nel decreto Milleproroghe, approvato lunedì sera, che annualmente proroga o modifica misure in scadenza. Mentre negli ultimi due anni le sanzioni erano state sospese attraverso provvedimenti temporanei, questa decisione segna la cancellazione definitiva delle multe per chi non le aveva ancora pagate. Tuttavia, non è previsto alcun rimborso per coloro che avevano già versato la somma.

Le origini delle multe da 100 euro

Le sanzioni erano state introdotte dal governo di Mario Draghi nel 2022, in seguito all’approvazione dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di cittadini. Erano coinvolte:

  • Persone con più di 50 anni,
  • Personale scolastico,
  • Forze dell’ordine,
  • Personale sanitario.

La multa era applicabile non solo a chi non aveva mai ricevuto alcuna dose di vaccino, ma anche a chi non aveva completato il ciclo vaccinale, incluso il richiamo (la terza dose, per la maggior parte delle persone), entro il termine stabilito del 15 giugno 2022.

L’obbligo vaccinale e le relative sanzioni erano stati oggetto di dibattito sin dalla loro introduzione. La misura era stata giustificata come necessaria per proteggere la salute pubblica durante una fase critica della pandemia, ma aveva incontrato resistenze da parte di chi riteneva che violasse la libertà individuale.

Con la decisione del governo Meloni, si chiude definitivamente la questione per i non vaccinati che non avevano pagato la sanzione. Tuttavia, la mancata previsione di un rimborso per chi ha già pagato lascia aperto un tema di equità che potrebbe sollevare ulteriori polemiche.

La cancellazione delle multe segna un ulteriore passo nella normalizzazione della gestione del post-pandemia, con un progressivo allentamento delle misure straordinarie adottate durante l’emergenza. Il provvedimento potrebbe rappresentare un messaggio simbolico in linea con la politica del governo Meloni, che ha più volte sottolineato l’importanza di non discriminare chi aveva scelto di non vaccinarsi.