95047.it “Siamo già a tre lunghi interminabili anni 1095 giorni senza te un eternità !!!! Il dolore e di chi ce là dentro nn di chi fa finta di capirti o viverti accanto .. Solo noi due io e te mamma sappiamo ciò che è successo quel giorno !!!! La paura , il
Non realizzare che stesse accadendo ., il perché , ??? Domande che nn abbiamo potuto avere risp !!! Solo i nostri occhi che si incrociavano X L ultima volta……
Spero che lassù starai meglio sicuramente nessuno potrà farti del male come quaggiù qualcuno si è permesso !!!! È inutile dire che nn doveva andare così è inutile dire che mi manchi come nn mai è inutile dire che stare nove mesi così sapendo di entrare in sala parto senza te per me è un sacrificio e che sono felice a metà !!! Inutile parlare !!!!! Sei parte di me come io lo son di te !!!! Tiamo mi manchi”.
Sono le parole di Sonia, donna e mamma forte. Come forte, fortissima, lo era la sua mamma: Enza Maria Anicito ammazzata brutalmente da quello che era stato il suo uomo: e che, poi, subito dopo si è tolto la vita. Sono trascorsi tre anni da quel maledetto 17 maggio 2012. La cronaca di quel giorno è ancora viva: “Ti devo restituire l’anello e le nostre foto, dimmi dove ci vediamo”. La telefonata arriva di mattina, Maria Enza Anicito, 42 anni, e sua figlia Sonia, di 23 sono in auto, a Paternò, stanno andando al lavoro nel paese vicino, Motta Sant’Anastasia, dove madre e figlia lavorano per un call center. E’ Salvatore Paternò a chiamare l’ex convivente che gli dà appuntamento per strada, in via Gela dove la donna blocca la sua Fiat Multipla. Salvatore Paternò arriva di lì a poco con la sua Nissan Micra. Ma non è un appuntamento qualunque, mentre è certamente l’ultimo per entrambi.
I due scendono dalle auto, lui impugna già una pistola, la sua calibro 9 corto per uso sportivo. Le consegna l’anello che lei gli aveva regalato quando ancora stavano insieme e alcune foto. Poi per sei volte, preme il grilletto. Un colpo manca il bersaglio, due scarrellano ma tre proiettili centrano in pieno Maria Anicito, all’addome e al cuore. Salvatore Paternò si toglierà la vita poco dopo all’esterno della chiesa di San Biagio”.
Tre anni. E’ gusto non dimenticare. Un episodio di violenza che ha segnato per sempre la vita figli incolpevoli e che scosse la comunità paternese. Una donna forte Enza Maria: ed è così che deve essere ricordata in quella che fu una mattinata di follia nella quale è stata strappata alla vita. Lei che ancora tanto aveva da dare alla vita.