95047.it Di nuovo. Senza pudore. A colpo sicuro con un’Alfa Romeo a marcia indietro per una spaccata ai danni del negozio d’abbigliamento Sam di via Vittorio Emanuele. E’ accaduto la notte scorsa. Un replay rispetto a quanto era già accaduto nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio scorso. La scena è stata grottescamente la stessa. Identica. Vetrata distrutta e allarme che è scattato inesorabile. Morale? La morale è semplice: nessuno ha visto o sentito. Non vi sono testimoni. Va bene che l’azione è stata fulminea ma il botto, il fragore, è stato comunque enorme. Sul posto, si sono precipitate più pattuglie dei carabinieri che adesso indagano sull’episodio e che grazie all’arrivo immediato sono riusciti a sventare quello che avrebbe potuto essere un altro colpo pesantissimo. Resta il danno, non solo economico.
Una spaccata che ha il sapore più che amaro della beffa. Proprio in queste ore il prefetto, infatti, ha convocato – per il prossimo martedì – il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. E al di là dell’aspetto burocratico della faccenda, la domanda diventa: servirà a qualcosa?
Ormai rapine, atti vandalici sono quotidiane mai la microcriminalità ha avuto così tanto spazio. Esorto cittadini, forze politiche e militari non lasciate la città a dei vili. Si può iniziare subito con un sistema di videosorveglianza per il centro storico e punti strategici. In veneto ad. Es, e la regione ha farsi carico dei costi, e non è una di quelle a statuto speciale come la sicilia.
IL PPREFETTO HA CONVOCATO PER MARTEDI PROSSIMO!!!!!!!!!!!!!
BELLA QUESTA ……… E DI QUA A MARTEDI’ COSA SUCCEDERA’ ANCORA?
CARO PREFETTO TI DEVI MUOVERE SUBITO SE NON L’HAI ANCORA CAPITO PATERNO’ E’ DIVENTATO INVIVIBILE. TUTTI FANNO OMERTA’ SAI PERCHE’?
TE LO DICO IO PERCHE’ IN QUESTO PAESE NON CE’ NESSUNO CHE CI AIUTA’ A DIFENDERCI DA QUESTA DELINGUENZA…… NON GLI NE FREGA A NESSUNO CHE FINE FA’ IL POPOLO PATERNESE.
NON RESTA LATRO CHE DIRE ” CHE DIO CI AIUTI
tanta solidarieta alla fam.signorello…purtroppo il nostro paese e questo………..incivile e vile, con una amministazione sorda e ……..niki,
La democrazia, solo in questo caso, è il peggior male per la nostra comunità.
Ci adattiamo oramai alla qualunque come se fosse un fatto normale delinquere, distruggere e rimanere impuniti, rasentando il ridicolo.
Far crescere i propri figli in un paese dove regna sovrana l’illegalità, dove tutto è lecito mi fa pensare di andare via da questo paese che un tempo (quando eraricco) mandava rappresentanti paterNesi nell’Europa che contava.
È una sconfitta per tutti. Per tutta la brava gente.
La legge italiana e i giudici non tutelano i cittadini onesti. La legge anzi tutela i malviventi. Questa è la realtà.
Non sono il difensore di nessuno, nè tantomeno dell’Amministrazione, di cui sono stato e sono un fermo oppositore, ma parlare di omertà non avendo il “garbo” (per usare un eufemismo) di firmarsi col proprio Nome la dice lunga…….
Così è se vi pare…..
P. S.
Esprimo la mia solidarietà al Commerciante in questione e credo che ci voglia una presa di posizione estremamente forte da Parte di tutte le istituzioni e dell’intera Città. Senza divisioni. Bisogna dare una risposta unitaria.
C’è in gioco il futuro della Libertà e della Democrazia di un’intera Comunità.
Ringrazio tutta la società civile e, soprattutto l’amministrazione comunale, per aver portato la comunità partenese in questo stato. Al nord la comunità si organizza in ronde, anche se da più parti non condivise. Qui da noi vige l’omertà assoluta, a danno di tutto coloro che ogni giorno si spaccano la schiena (il termine corretto sarebbe un altro) per portare avanti il lavoro che amano e che gli consente di portare quel poco che gli rimane a casa, grazie allo stato sanguisuga e a “questi” (chiamarli maiali si rischia una denuncia per diffamazione da parte dei veri suini).
Se fossi stato al posto di uno qualsiasi degli amministratori, mi sarei dimesso e, tutto quello che ho percepito indegnamente, l’avrei dato a questi NOSTRI cittadini colpiti, per ripagarli del danno subito.
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Porto la mia personale solidarietà a Mario e ai figli per quest’ennesimo vile attacco alla sacralità del lavoro onesto.