95047.it Se non è un terremoto, poco ci manca. La decisione dell’assessorato regionale alle Autonomie locali di inviare i commissari in quei Comuni dell’isola – oltre 200, e tra questi c’è ovviamente anche Paternò – che non hanno ancora approvato il Bilancio di Previsione (il termine era addirittura quello dello scorso 30 aprile), costituisce un atto di forza che rischia di mandare a gambe all’aria decine di municipi. Sono i singoli Comuni, infatti, a pagare a prezzo carissimo il braccio di ferro tra Palermo e Roma a proposito dello sblocco dei famosi 500 milioni di euro da destinate, in buona parte, proprio ai Comuni. Ironia della sorte, l’accordo sulla somma si è trovata proprio nelle scorse ore ma – a quanto pare – i commissari verranno inviati lo stesso.
PERCHE’ E’ “PERICOLOSO” L’ARRIVO DEI COMMISSARI? Un’azione, quella dell’assessorato alle Autonomie locali, che sa più di cavillosa burocrazia che altro. Niente di più anacronistico rispetto ai tagli che sono stati imposti ai municipi. Vero è che in molte occasioni i Comuni non hanno mosso un dito per attingere a finanziamenti extra-contributo regionale, ma in questo caso pare davvero essere stato lanciato un guanto di sfida alle istituzioni locali. Va detto, del resto, che in alcuni casi – verificando carte e incartamenti ed attenendosi proprio al burocratese – i commissari si troverebbero costretti a proclamare il dissesto finanziario.
Un quadro parecchio inquietante. E l’incubo per i sindaci potrebbe essere soltanto all’inizio.