GIULIA CECCHETTIN, OGGI UN MINUTO DI SILENZIO NELLE SCUOLE ITALIANE

L’Italia si mobilita nel nome di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa dal suo ex ragazzo, con una serie di iniziative per ricordarla e per gridare ancora il no della società alla violenza sulle donne. Sit-in, flash mob, cortei, silenzio, licei occupati, sono alcune delle iniziative che precedono le grandi manifestazioni in programma per sabato prossimo, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Onu.

L’uccisione di Giulia ha colpito profondamente gli italiani e ovunque si segnalano eventi per ricordarla e per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

Scuole ed università sono in prima linea. Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha promosso per oggi alle 11 un minuto di silenzio in tutti gli istituti per le donne vittime di violenze. Mentre domani presenterà le Linee guida del progetto contro la violenza di genere.

Ma agli studenti della Capitale non basta. “Faremo rumore nelle scuole di tutta Italia. Bruciate tutto”, si legge nel post di ‘Roma scuole in lotta’. Il movimento Osa promuove per oggi “una giornata di rabbia” nelle scuole e nelle università. Sempre a Roma occupato il liceo Machiavelli “per Giulia e contro ogni femminicidio. Mai più vittime”, lo slogan.

L’accettazione di Filippo Turetta di tornare in Italia è un “aspetto che accelera, nell’arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere” alla sua estradizione. Lo ha spiegato ai giornalisti il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “Già da ieri – ha affermato a Venezia – sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca, i tempi dell’estradizione di Filippo Turetta dipendono da loro, ma sono molto collaborativi”. “Siamo partiti – ha ricapitolato – cercando due persone scomparse, poi sappiamo come è finita, ma in mezzo ci sono tanti elementi da mettere assieme, non solo il ritrovamento a Barcis, ma come sono andati i fatti. Dobbiamo mettere assieme tutto, non spezzettare i singoli passaggi, fatto che danneggerebbe l’indagine”. Secondo Cherchi “tutto ciò che è stato acquisito è stato recuperato in tempi puntuali; non c’è allo stato alcuna necessità di urgenza, e poi a tutti i nostri accertamenti con i nostri tecnici avranno diritto di partecipare gli esperti di Turetta e delle parti lese”.

“Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato – aveva detto Cherchi -, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”. ù

“Nessun commento” da parte dell”Oberlandesgericht’ di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, sui tempi per l’estradizione di Filippo Turetta in Italia. Il ventiduenne “non è stato interrogato, perché bisogna che si nomini un difensore. Dobbiamo interrogarlo, ma questo potrà essere quando viene consegnato”, ha specificato il procuratore capo di Venezia. “Se i tempi della procedura tedesca fossero lunghi – ha aggiunto Cherchi – potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania”.

Non è ancora arrivata al tribunale di Naumburg la richiesta della procura generale relativa a Turetta. “Al momento non può essere comunicato il tempo necessario all’arrivo di una relativa richiesta della Procura generale e all’ulteriore procedura”, si limita a confermare una nota del tribunale.

A Vigonovo (Venezia) Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha detto ai cronisti: “Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c’è più”. Durante la fiaccolata di domenica sera nel paese il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento.