95047.it Ad un certo punto dai banchi della maggioranza c’è chi ha chiesto dove fossero i Revisori dei conti. Quegli stessi Revisori che a dicembre scorso (quando l’aumento dell’addizionale aveva ricevuto il semaforo verde da qualche istante e dopo una dichiarazione nella quale gli stessi denunciavano minacce in serie subite in quei giorni) uscirono, attraversando un’aula mistificata da demagogia, urla, e tra gli insensati insulti provenienti proprio da quegli scranni. Ma c’è poco di che meravigliarsi: la coerenza della politica non abita qui da tempo, ormai. E la richiesta legata alla presenza dei Revisori è stata l’ennesima caduta di stile (parola grossa di questi tempi) di una politica svuotata di tutto. Persino di se stessa.
Si è conclusa all’alba la seduta di consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere dell’abbassamento dell’imposta più controversa e dibattuta perlomeno dell’ultimo decennio. Il condizionale è dovuto al fatto che la riunione è stata rinviata a questa sera dopo la caduta del numero legale. Una riunione di consiglio cominciata solo alle 22.30 per via dell’occupazione, tutt’altro che simbolica, da parte di una rappresentanza dei Forconi che al grido “Non state facendo niente per il lavoro” si era presentata prima che la seduta cominciasse. Qualche momento di tensione all’avvio delle 22.30 con Franco Crupi che fa volare il tavolo del seggio e poi si parte.
Ma ci vuole uno stomaco di ferro nell’ascoltare l’arzigogolare di parole buttate lì a volte senza nemmeno un senso compiuto e che solfeggiano il controcanto dell’abbandono di una città divenuta incapace di guardarsi allo specchio. Al termine di una inconcludente discussione su quello che era stato il prelievo del punto legato alla proposta di iniziativa popolare concernente l’abolizione dell’aumento allo 0.8%, si arriva al dunque. La morale ed il risultato si sintetizzano nella vittoria (si fa per dire) degli astenuti: 8 su 21. Caduta di numero legale e ritorno in aula questa sera con il fronte che sostiene il taglio allo 0,4% e l’innalzamento della soglia di reddito che è destinato ad allargarsi. Nella stessa maggioranza il consigliere Ezio Messina ha palesato pubblicamente quelle che, alla vigilia, erano solo voci di corridoio confermando il proprio disaccordo per la condotta tenuta sull’imposizione della tassa e anticipando il suo voto favorevole alla riduzione allo 0,4%.
Si torna stasera in aula. Un’altra seduta non per “stomaci” deboli.
I forconi paternesi dicono giustamente alla giunta e al consiglio comunale, “Non state facendo niente per il lavoro”: beh, per forza, se sono un pugno di parassiti, mica operano per chi lavora, ma per i parassiti come loro.
I parassiti si trovano in tutti i partiti politici, ma ricordiamoci che quella in vigore a Paternò é una giunta del PD, partito che più di ogni altro fa del parassitismo la sua ragione di vita, se non proprio la sua ideologia. Il PD sta distruggendo una nazione.