ESPULSO TUNISINO RESIDENTE A BELPASSO AMICO DI ANIS AMRI, L’ATTENTATORE DI BERLINO

Nella notte dello scorso 2 maggio, dopo una capillare attività svolta negli ultimi mesi dalla Digos di Catania, anche con servizi tecnici delegati dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito delle indagini sulle persone contigue al noto terrorista della strage di Berlino Amri Anis, è stato rintracciato a Torino, con la collaborazione dell’omologo Ufficio di polizia del capoluogo piemontese, lo straniero YACOUBI Sayed, nato a Oueslatia (Tunisia) nel 1981 (con diversi alias). L’uomo era partito da Belpasso (CT) nel pomeriggio del 30 aprile e stava cercando di lasciare frettolosamente il Territorio nazionale per raggiungere una connazionale residente in Francia che si era già attivata per trasmettergli i fondi necessari per attraversare il confine clandestinamente.

Lo straniero, dopo gli accertamenti di rito, è stato accompagnato, nella medesima giornata dello scorso 2 maggio, presso il C.P.R. di Torino e il successivo 12 maggio è stato rimpatriato in Tunisia con volo aereo partito dall’aeroscalo di Fiumicino.

Il provvedimento di espulsione, adottato dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania, si è reso necessario in quanto lo YACOUBI, irregolare sul Territorio nazionale, aveva intrattenuto frequenti rapporti con Amri Anis, non solo nel periodo in cui quest’ultimo viveva in provincia di Catania, ma anche quando il terrorista si era spostato a Latina e nella Capitale, da dove era poi partito per la Germania.

Lo YACOUBI aveva, tra l’altro, fornito una scheda telefonica (a lui intestata) ad AMRI Anis quando il predetto connazionale era stato dimesso dal C.I.E. di Caltanissetta e tramite la quale aveva intrattenuto frequenti rapporti.

Tra i contatti emersi durante la permanenza dello YACOUBI a Paternò-Belpasso, vi è anche quello con altro tunisino, attualmente domiciliato a Berlino, anch’esso amico di AMRI, indicato, nell’ambito del medesimo contesto investigativo, come elemento attestato su posizioni integraliste, tanto che la sua abitazione era stata già perquisita dalla Digos di Catania lo scorso 3 gennaio.

Lo YACOUBI era entrato in contatto anche con il connazionale BEN BRAHIM TARAK (del 1977), residente a Ragusa, espulso dal territorio nazionale nel luglio 2015 sia per i diversi precedenti penali in materia di stupefacenti, sia perché durante la perquisizione nel suo domicilio è stato trovato un manoscritto contenente versi estrapolati dal Corano inneggianti all’ortodossia islamica, senza considerare che anche lui era entrato in contatto con AMRI durante la permanenza presso il CIE di Caltanissetta dove avevano stretto amicizia.

Lo YACOUBI, prima di allontanarsi nella giornata dello scorso 30 aprile in compagnia di una connazionale risultata estranea alle indagini, viveva in un piccolo casolare nell’entroterra di Belpasso, svolgendo saltuari lavori agricoli in quelle campagne, mantenendo una condotta molto riservata e utilizzando, altresì, le diverse applicazioni di messaggistica con traffico dati, al fine di eludere eventuali attività investigative delle forze dell’ordine.

Pertanto, nella mattina del 2 maggio personale della Digos etnea ha effettuato una perquisizione anche presso la predetta abitazione di Belpasso, nel corso della quale è stata acquisita documentazione cartacea al vaglio degli inquirenti della Questura, ai fini della prosecuzione delle indagini.

Giova evidenziare che l’allontanamento repentino dello YACOUBI – che fino al giorno precedente parlava al telefono di lavori a lui commissionati – è da ricondursi verosimilmente alla notizia appresa dallo straniero del recente rimpatrio, sempre a seguito di indagini della Digos di Catania, dell’egiziano OMAR Ashraf Mohamed Gamaleldin Mohamed Aly, come noto anche lui in contatto con l’attentatore di Berlino e, indirettamente, anche con lo stesso YACOUBI.