Un bilancio drammatico continua a delinearsi dopo l’esplosione al deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, avvenuta nella mattinata di oggi, 9 dicembre 2024.
Due sono i morti accertati, ma il bilancio potrebbe purtroppo aumentare, dato che tre operai risultano ancora dispersi. Le squadre di salvataggio non si fermano, alla ricerca dei dispersi, ma nessuno può ancora dire con certezza se ci siano speranze di trovarli vivi.
Tra i dispersi figura anche un operaio catanese di 57 anni, la sua famiglia, insieme a quella degli altri operai coinvolti, sta vivendo ore di angoscia nell’attesa di notizie.
Gli altri dispersi sono un uomo di 62 anni di Napoli, un operaio di 49 anni proveniente dalla provincia di Novara, un lavoratore di 45 anni nato in Germania ma con origini italiane, e un altro operaio di 45 anni originario di Matera.
Tutti si trovavano al momento dell’esplosione alla guida delle autocisterne in fase di carico presso il deposito.
L’esplosione è avvenuta sotto una pensilina, mentre le autocisterne stavano caricando i carburanti. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha confermato che i due operai deceduti erano proprio quelli che si trovavano nella pensilina. I feriti, al momento nove, non sono tutti stati coinvolti direttamente nell’esplosione: alcuni sono stati ricoverati per trauma cranico, causato dallo spostamento d’aria dovuto all’esplosione, che ha danneggiato anche gli stabilimenti circostanti.
Sulla lista dei dispersi compaiono quindi cinque operai, ma i loro nomi non sono stati ancora ufficialmente collegati ai corpi ritrovati. Le identità dei due corpi recuperati non sono state ancora confermate, e resta un’incertezza su chi siano i morti e chi i dispersi. L’unica certezza al momento è che tutte le vittime e i dispersi sono operai italiani, impegnati in un lavoro rischioso per la sicurezza delle infrastrutture energetiche.
Il procuratore Giuseppe Tescaroli ha immediatamente coordinato le indagini per fare chiarezza sulle cause dell’esplosione, che ha sconvolto non solo la comunità locale ma anche l’intero Paese. Le operazioni di salvataggio proseguono ininterrottamente, mentre la speranza è che, nonostante la gravità della situazione, si possa ancora trovare qualcuno in vita.
L’auspicio è che le ricerche possano portare a una soluzione e che venga fatta piena luce su quanto accaduto, in modo che tragedie come questa non si ripetano più.