95047.it Anche gli uffici del Giudice di Pace rischiano di scomparire da Paternò. Armi e bagagli il trasloco a Catania, sulla carta, è ormai imminente. Almenochè, l’amministrazione comunale non provveda immediatamente a reperire uno o due dipendenti comunali da inviare nei locali di piazza della Regione. La cosa grave è che la storia la si conosceva da un bel pò. Il Ministero ha soppresso da tempo quelle sezioni dei Giudice di Pace in cui i Comuni non avessero messo a disposizione il proprio personale: nel frattempo, si è andati avanti a colpi di proroghe con lo Stato centrale che aveva continuato a garantire la presenza di due suoi impiegati assieme ad altri due assegnati dal Comune, in questo caso da quello di Paternò. L’ultima proroga scadeva il 15 dicembre: ebbene, come nelle più classiche vicende nostrane, si credeva che quella scadenza non sarebbe stata rispettata. E’ avvenuto, invece, puntualmente il contrario. Morale: gli impiegati ministeriali sono già stati trasferiti a Catania e gli uffici adesso sono paralizzati. Chi volesse la copia di una sentenza, presentare un contenzioso o quant’altro, non può farlo.
Lo stupore è anche degli avvocati i quali, a parte pochissimi, erano all’oscuro della vicenda. Il paradosso è poi che, custode a parte, l’impiegata comunale che era stata inviata lì si è messa in malattia da tempo. L’altro (di parodosso) è che teoricamente il municipio paternese potrebbe nominare un’altra impiegata che non ha alcuna competenza sulla materia con il risultato che appare inevitabilmente scritto sin d’ora. La questione è serissima. Con tanti auguri.