E l’emendamento sull’aumento dell’Irpef risultò illegittimo

95047.it In fondo, lo si sospettava. Ed al di là di fazioni, polemiche più o meno sterili e tutto il resto, in qualche modo è arrivato il parere che fa ben più di un minimo di chiarezza. L’emendamento che ha riportato l’aliquota dell’addizionale Irpef allo 0.8% presenta un vizio di forma: cioè non era ammissibile. Ma addirittura la delibera stessa non poteva essere trattata dal consiglio comunale che si era già espresso in merito. E’ quello che emerge dalla risposta all’interrogativo che nove consiglieri comunali avevano girato direttamente alla segreteria comunale. Nelle scorse ore, è giunta la risposta da parte del segretario Maria Concetta Floresta.

Una parte del documento (clicca per ingrandire)
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LA NOTA. “Nella seduta del 30 luglio scorso durante la trattazione della proposta veniva presentato in seduta un emendamento a firma del consigliere Milicia che proponeva la decorrenza dell’aliquota di addizionale stabilita con deliberazione di CC n. 42 dell’8/6/2017 (0,4 per cento) al 1° gennaio 2016 e di non procedere alla pubblicazione del contenuto della deliberazione n. 42/2015 sul portale MEF-Federalismo Fiscale.
A giudizio di chi scrive, l’emendamento appare, nella forma, non conforme alle regole che disciplinano l’adozione di deliberazione e la conseguente possibilità di emendare le stesse.
Infatti il consiglio comunale era stato convocato per adottare, su indirizzo programmatico della giunta comunale, l’aliquota dell’addizionale comunale nella misura dello 0,8% per le ragioni insite nella proposta n. 96 del 23/7/2015 e quindi avrebbe dovuto pronunciarsi sull’accoglimento, non accoglimento o modifica dell’aliquota proposta, in quest’ultimo caso acquisendone i pareri”.
Tuttavia, dopo il colpo al cerchio ecco arrivare quello alla botte. Perché, si legge qualche passaggio dopo: “Per quanto esposto ed in merito al primo quesito si ritiene che l’emendamento, se pur formulato in modo formalmente non corretto, ha prodotto l’effetto voluto iniziale dispositivo della proposta di votazione”.

Cosa accade adesso? In termini pratici un bel nulla. Sul fronte prettamente politico, invece, è forse in arrivo una nuova burrasca: “Hanno fatto una grossa forzatura, senza che ve ne fosse motivo, visto che da nessun documento si evinceva la necessità di far quadrare gli equilibri di bilancio, mancando la bozza del bilancio di previsione, di cui non si aveva e non si ha ancora notizia – spiega il presidente della commissione Bilancio, Nino Valore -. Anche quest’anno voteremo, di fatto, un consuntivo, visto che a fine ottobre o inizio novembre, quando speriamo arriverà in consiglio, ci sarà poco da programmare, privando, per l’ennesima volta, il consiglio della sua principale funzione di programmazione economico-finanziaria dell’Ente. A proposito dell’emendamento, con gli altri colleghi consiglieri valuteremo se rivolgerci all’assessorato agli Enti locali o ricorrere direttamente al Tar”.

1 Comments

  1. cari cittadini non ce la fanno neanche a scrivere hanno scritto caitto a posto di ciatto queste le persone che amministrano

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