Ancora controlli sul rispetto delle normative a tutela dell’ambiente e della salute pubblica: questa volta i poliziotti del Commissariato Borgo Ognina, coadiuvati da personale della Polizia Provinciale, del Corpo Forestale della Regione Sicilia e dell’ASP hanno proceduto ad accertamenti presso un noto stabilimento balneare sito in Aci Castello.
Sul posto è stato accertato che la titolare era in possesso dell’autorizzazione comunale per lo scarico delle acque reflue solo limitatamente al lido balneare, mentre non aveva alcun titolo che l’autorizzasse allo smaltimento e allo scarico delle acque reflue provenienti dalla zona destinata alla ristorazione, pur presente all’interno dello stabilimento.
Accertato il reato ambientale previsto dall’art. 137 del D.lgs 152/2006, che punisce chi effettua lo scarico di acque reflue senza la necessaria autorizzazione, il personale ha proceduto a indagare in stato di libertà la responsabile e a sequestrare preventivamente gli impianti di cucina, bagni e laboratorio presenti nell’area d’interesse.
Inoltre, all’interno del congelatore posto nei locali cucina-laboratorio, sono stati rinvenuti alimenti surgelati all’origine non segnalati come tali nei menù a disposizione degli avventori: per tale ragione, ravvisandosi gli estremi per il reato di frode nell’esercizio del commercio, la titolare è stata denunciata in stato di libertà per il reato di cui all’art. 515 del Codice penale.
Successivamente, è stata accertata la presenza di circa 5 Kg. di arancini privi di tracciabilità, contenuti in buste non idonee e prive di qualsiasi indicazione ed etichettatura: ciò ha portato alla contestazione della violazione prevista dall’art. 2 D. Lgs 190/06 (mancanza di tracciabilità degli alimenti) che prevede, oltre la distruzione delll’alimento, anche la sanzione pecuniaria di 1.500 euro . Sono state riscontrate, altresì, carenze all’interno dei locali cucine e bagni e, alla luce di ciò, sono state imposte alla titolare prescrizioni ai sensi del Reg. Ce 852/2004 all. II.
Infine, è stato accertato un ampliamento del locale laboratorio di cucina posto in essere senza comunicazione all’Autorità competente e per tale motivo alla titolare è stata irrogata la sanzione di euro 1.000, prevista dall’art. 6 c. 3 p. 2 del D.Lgs 193/2007.