95047.it La decisione è stata del Gip del Tribunale di Catania, Recupido Rosalba. Il sindaco Mauro Mangano, l’ex primo cittadino Pippo Failla, il dirigente dell’ufficio Lavori pubblici, Eugenio Ciancio ed il suo predecessore (oggi in pensione) Giuseppe Di Mauro, sono stati rinviati a giudizio. La questione è quella del collettore fognario di San Marco. Il Tribunale aveva intimato il Comune che venissero eseguiti i lavori per evitare lo versamento dei liquami. Una vicenda che parte nel 2011 a colpi di carta bollata e che ora giunge ad un clamoroso epilogo giudiziario avviato dal cittadino paternese Nino Milici, difeso dall’avvocato Giosuè Furnari, che nel proprio fondo ha visto riversarsi fiumi di liquami, per l’appunto.
L’accusa è di reato di inquinamento ambientale e omissione d’atti d’ufficio in concorso.
Un collettore fognario che si ferma proprio a San Marco che ad ogni pioggia abbondante genera veri e torrenti inarrestabili: pericolose per la quantità d’acqua che si riversa dappertutto ma anche per il grado di inquinamento che viene a generarsi. All’appello mancano circa 150 metri che non si sono mai realizzati ufficialmente per motivi economici.
Il processo scatta il 7 novembre del 2017.