È stato denunciato per procurato allarme ed interruzione di pubblico servizio il cittadino romano che, in ritardo alla partenza del traghetto per la Sardegna dove doveva trascorrere le vacanze, ha pensato di telefonare al 113 per dire che era stata collocata una bomba a bordo della nave.
Anche se sono state immediatamente messe in atto – di concerto con la Capitaneria di Porto – tutte le procedure relative al piano di sicurezza Cristoforo Colombo, gli agenti dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima Civitavecchia diretto dalla dottoressa Lorenza Ripamonti, si sono subito insospettiti, anche perché sulla banchina c’era un gruppetto di ritardatari che non aveva fatto in tempo a salire a bordo e che cercava di convincere il personale a farli salire, visto che la nave era ancora ferma ormeggiata in porto a poca distanza.
In pochi minuti, attraverso il sistema di tracciamento delle chiamate in entrata verso tutti gli Ufficio di Polizia gli inquirenti son riusciti a risalire all’utenza da cui era partita la chiamata che era la stessa di uno dei ritardatari presenti in banchina che, condotto in ufficio, ha ammesso di essere stato lui l’autore della telefonata effettuata con lo scopo di recuperare l’imbarco perduto.
Alle 23.40, dopo circa un’ora dal procurato allarme, la nave Cruise Bonaria veniva autorizzata a proseguire la normale navigazione sulla rotta di Olbia.