Una chiesa (e un oratorio) per Scala Vecchia

95047.it Le concessioni e le relative autorizzazioni sono già state ritirate. Adesso, esattamente entro il prossimo 31 ottobre, dovranno cominciare i lavori. Ma non si tratta di una corsa contro il tempo. Tutt’altro. Semmai, della grande voglia di mettersi in discussione di un quartiere e della sua comunità. Parliamo di Scala Vecchia dove – così come abbiamo avuto modo di raccontarvi in altre occasioni – sta per nascere la chiesa che fa riferimento alla rettoria di Sant’Antonio Abate. Qui, a Scala Vecchia, è anche sorto (e da tempo) il Comitato “Santa Maria La Scala” che assieme a Padre Nino Pennisi segue passo passo l’evolversi della vicenda.

Ed in un quartiere dove, ad oggi, mancano i servizi essenziali, dove perfino costruzioni avviate si sono bloccate lasciando tutto nel limbo dell’incertezza, ed in attesa che si sblocchino definitivamente i Contratti di Quartieri, sapere che qualcosa andrà a buon fine è già di per sè una notizia. Eppure, tra il dire ed il fare c’è di mezzo ben più che il mare. La costruzione della Chiesa avverrà attraverso il contributo dei fedeli e dei privati. Serve una bella cifra ma il Comitato, i residenti del quartieri e lo stesso Padre Nino non si fermano un attimo: “C’è molta fiducia. Andrà tutto bene”, dicono. Per la cronaca, l’acquisto del terreno che era di proprietà del Comune è stato comprato grazie ai soldi della Fondazione “Michelangelo Virgillito”.

Assieme alla chiesa sorgerà anche un oratorio: l’intento è quello di dare un risvolto sociale alla vicenda. Nel 2001, fu un decreto dell’allora Arcivescovo Metropolita, Bommarito, a stabilire che ci si dovesse attivare per la costruzione di una chiesa nel quartiere di Scala Vecchia: a distanza di quindici anni si intravede ben più che uno spiraglio.
Al momento, la santa messa domenicale viene celebrata all’interno dell’aula magna dell’istituto “Giovan Battista Nicolosi” messo a disposizione dalla preside Morsellino. 
Funzioni che tra qualche tempo, dovrebbero trovare – finalmente – la giusta convince. E non si tratta di un auspicio: bensì di una certezza.
E l’impegno e la mobilitazione dei cittadini di Scala Vecchia è solo all’inizio.

4 Comments

  1. Ennesima scatola da scarpe…. arte sopraffina …. Era meglio un container così si risparmiavano un bel pò di soldi da dedicare al recupero della zona

  2. Prima di cercare Dio, molta gente a Paternò dovrebbe prima cercare sé stessa (essendo vuota nell’anima e nella mente).

  3. Inoltre la città delle cento processioni, che verosimilmente aumenteranno.E’ forse questo il modo di convertire le persone o al contrario farle allontanare dalla religione? Solo parata (di alcuni). Secoli fà era la gente che doveva andare in chiesa a cercare Dio.

  4. Paternò: da “la città dalle cento e più chiese” a “la città con solo quelle”.
    Bene, continuate ad ammodernare il territorio in questo modo.

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