Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza degli arresti domiciliari, emessa in data 15.6.2016 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di:
1. MUNZONE Giuseppe (cl.1975), pregiudicato;
2. PRIVITERA Antonino (cl. 1982), pregiudicato;
3. RAGONESE Carmelo (cl. 1981), pregiudicato, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di rissa aggravata e lesioni personali.
Il provvedimento restrittivo accoglie gli esiti di un’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e condotta da personale della Squadra Mobile, che ha consentito di identificare alcuni degli autori di un violentissimo raid punitivo avvenuto il pomeriggio del decorso 22 marzo all’interno di un parcheggio per auto, ubicato nel quartiere Villaggio S. Agata, nel corso del quale sono stati picchiati alcuni soggetti e danneggiata la struttura.
Alle ore 18 circa del 22 marzo scorso, a seguito di segnalazione pervenuta su linea 113, personale della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. si recava presso un parcheggio ubicato nel rione Villaggio S. Agata.
Sul posto, si apprendeva che uno dei titolari dell’attività commerciale era stato selvaggiamente aggredito da due soggetti, giunti a bordo di una Smart fortwo di colore bianco, i quali, dopo essere risaliti in macchina lo avevano investito provocandogli traumi e ferite. L’uomo veniva condotto presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele ove i sanitari riscontravano una policontusione con trauma cranico.
Trascorsi pochi minuti, nel parcheggio sopraggiungeva un gruppo di 8 individui, a bordo di due scooter e di una Lancia Y, i quali, armati di bastone e spranghe, dopo avere malmenato i presenti – uno dei quali era costretto a ricorrere alle cure ospedaliere per i colpi subiti – danneggiavano alcune autovetture ed i locali adibiti ad ufficio.
Gli investigatori della Squadra Mobile – Sezione “Reati contro al Persona” avviavano immediatamente le indagini volte a identificare gli autori del raid e dare una chiave di lettura dell’accaduto, acquisendo le dichiarazioni dei presenti e le immagini del sistema di video-sorveglianza del parcheggio e di quelle cittadine.
Dalla visione delle immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza del parcheggio si appurava che alle ore 17.36, uno dei titolari dell’attività veniva aggredito da due individui, uno dei quali successivamente identificato per PRIVITERA Antonino; mentre la vittima si dirigeva a piedi verso l’uscita del parcheggio, i due aggressori salivano a bordo della Smart e, procedendo a velocità sostenuta, lo investivano.
Alle successive ore 17.47, otto soggetti, giunti a bordo di due scooter ed una Lancia Y, armati di spranghe e bastoni, irrompevano nel parcheggio colpendo le persone presenti. In particolar modo, RAGONESE Carmelo veniva immortalato mentre picchiava con un bastone un cliente, mentre gli altri si scagliavano contro altro utente il quale, nel frattempo, era sceso dalla macchina.
Nella progressione dell’escalation di violenza, per completare il raid punitivo, i malviventi si recavano presso un locale adibito ad ufficio ove a colpi di bastone e spranghe distruggevano i distributori automatici ed altri arredi.
Nel corso di sopralluogo, effettuato dagli investigatori in collaborazione con personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, venivano rilevate tracce di sangue e sequestrati una spranga in ferro ed un bastone.
Le investigazioni consentivano di accertare che la Smart di colore bianco con cui era stato travolto uno dei titolari del parcheggio era stata noleggiata da PRIVITERA Antonino.
Il certosino lavoro svolto dagli investigatori della Squadra Mobile – Sezione “Reati contro la Persona” di visione delle immagini consentiva la certa identificazione di alcuni dei soggetti artefici della violenta azione, segnatamente PRIVITERA Antonino, RAGONESE Carmelo e MUNZONE Giuseppe, volti noti agli investigatori. Espletate le formalità di rito, MUNZONE Giuseppe, PRIVITERA Antonino e RAGONESE Carmelo sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Proseguono le indagini volte all’identificazione degli altri soggetti coinvolti nei fatti-reato.