
In data 1 marzo 2025, su disposizione di questa Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato di Catania, ha dato esecuzione a ordinanza di applicazione della misura cautelare personale, emessa il 10.3.2025 dal Gip del tribunale di Catania, nei confronti di un catanese, di vent’anni circa.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, alla luce degli elementi attualmente disponibili e considerando la fase processuale preliminare che non ha ancora permesso l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice, l’indagato è stato ritenuto gravemente indiziato dei reati di tentati atti sessuali e violenza sessuale continuata e aggravata con minorenne, commessi in un contesto familiare nel popoloso quartiere di Picanello di Catania.
Il provvedimento restrittivo in parola, consistente nella misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, scaturisce da una segnalazione, giunta il 2.2.2025, su linea di emergenza 112, avente a oggetto una lite in famiglia in cui era coinvolto l’indagato, poiché il padre di quest’ultimo era venuto a conoscenza di abusi sessuali perpetrati da suo figlio ai danni di una nipote, minore, la quale aveva confessato di essere stata costretta, ad avere rapporti sessuali sin da quando la stessa aveva undici anni e che per convincerla le erano stati promessi pagamenti in danaro.
Sebbene il presunto autore dei reati, all’arrivo degli equipaggi di polizia, si fosse già allontanato dall’abitazione, dai successivi approfondimenti effettuati da personale della
specializzata III Sezione Investigativa “Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali’ é emerso che l’indagato avesse commesso atti idonei diretti a compiere atti sessuali con la minore – infra-quattordicenne, consistiti anche in rapporti sessuali completi. In particolare, in un’occasione verificatasi nell’ottobre del 2023, dopo averle tirati i capelli, trattenendola a sé con forza, l’aveva costretta a consumare un rapporto sessuale completo in un posto isolato, nonostante la stessa avesse esternato il proprio dolore e avesse pianto.
Inoltre, dalla ricostruzione dei diversi episodi narrati dalla minore, durante l’audizione, si sarebbe evinto, altresì, che l’indagato avesse posto in essere le citate condotte illecite in forma continuata a partire dal novembre del 2021, quando la vittima aveva solo undici anni e lo stesso indagato era minorenne, durante un viaggio di famiglia in Puglia (per cui procederà la Procura della Repubblica del tribunale per i Minorenni di Catania).
Tali condotte, ferma restando la presunzione d’innocenza, ove confermate in sede di giudizio, in considerazione della giovane età della vittima e della loro reiterazione, si qualificano per un particolare gravità in quanto idonee a compromettere il sereno sviluppo psicologico della minore oltre che una sua equilibrata capacità di autodeterminarsi nella sfera sessuale.
Dalle indagini svolte sono altresì emersi indizi relativi alla particolare aggressività del destinatario della misura, desunta non solo dalle reazioni violente dallo stesso manifestate in occasione dei rifiuti alle sue avances ricevuti dalla vittima, ma anche da recenti minacce rivolte dallo stesso ai suoi familiari, una volta scoperto, oltre che dall’esistenza a suo carico di un provvedimento di ammonimento del Questore per atti di violenza domestica commessi nei confronti dei genitori.
Nel contesto dell’esecuzione il destinatario della misura è stato rintracciato nella sua abitazione e all’esito della perquisizione è stato rinvenuto e sequestrato il suo dispositivo telefonico, su cui verranno svolti i pertinenti accertamenti al fine di rintracciare ulteriori elementi di interesse investigativo.
Ultimati gli atti di rito, il destinatario della misura è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.