CATANIA. MACELLERIA AVEVA DUE LAVORATORI IN NERO LA PESCHERIA RUBAVA ENERGIA ELETTRICA

Una task force coordinata dalla Polizia di Stato per accertare e contrastare irregolarità nelle attività commerciali nel quartiere Nesima, a tutela della salute pubblica e della legalità.

Un’intensa attività di controllo è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nesima, unitamente al personale dell’Asp Veterinaria, dello Spresal e dell’Ispettorato del Lavoro, con l’intervento di una squadra di tecnici Enel per verificare eventuali furti di energia elettrica.

Le verifiche hanno riguardato alcune attività commerciali del viale Mario Rapisardi, in particolare una pescheria e una macelleria.

Nella pescheria, gli operai dell’Enel hanno avuto modo di accertare il furto di energia elettrica, con l’allaccio abusivo dell’attività alla rete attraverso la manomissione del contatore. L’erogazione dell’energia è stata immediatamente interrotta e il titolare della pescheria è stato denunciato per furto aggravato all’Autorità Giudiziaria.

Nello stesso tempo, i poliziotti hanno appurato la mancata tracciabilità di diversi alimenti con l’applicazione delle relative sanzioni amministrative previste dalla legge. Nello specifico, sono stati sottoposti a sequestro 80 chili di pesce, 61 chili di prodotti ortofrutticoli e 18 litri di olio, tutti non tracciati.

Il servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, invece, ha accertato la presenza di un lavoratore in nero la cui posizione, se non verrà regolarizzata nei termini di legge, comporterà la sospensione dell’attività. In ogni caso, per la grave violazione, è stata contestata la sanzione amministrativa di 1950 euro ed è stata applicata un’ulteriore sanzione di 1666 euro per la mancata tracciabilità della retribuzione di un lavoratore.

Nella macelleria, invece, sono state riscontrate altre gravi violazioni che hanno generato sanzioni per quasi 10 mila euro. In particolare, è stata riscontrata la presenza di due lavoratori in nero, uno dei quali risultato percettore del reddito di cittadinanza e, pertanto, in questo caso, la sanzione prevista di 1950 euro è stata raddoppiata per complessivi 5850 euro. Qualora le due posizioni non dovessero essere regolarizzate nei tempi previsti dalla legge, l’attività verrà sospesa.

I poliziotti del Commissariato di Nesima hanno avuto modo di constatare, anche in questo caso, diverse irregolarità relative alla tracciabilità di alcuni prodotti. Nello specifico, sono stati sottoposti a sequestro 30 chili di carne equina che, essendo non tracciata, è stata distrutta sul posto.

Gli ulteriori controlli hanno comportato due sanzioni amministrative di 2 mila euro ciascuna per la mancanza del libro degli ingredienti e allergeni per quanto riguarda gli alimenti in vendita e la mancanza di etichetta di controllo periodo dei due estintori trovati nell’esercizio commerciale.