Estate serena nei luoghi a maggiore vocazione turistica, nel centro storico etneo e sulle spiagge del litorale etneo, grazie all’intensificazione dei servizi sul territorio, che interessano i Carabinieri del Comando Provinciale etneo, con l’obiettivo di garantire sicurezza a cittadini e turisti durante le vacanze estive ed in particolare nel periodo a cavallo del 15 agosto ed il week end successivo.
Ed è proprio in tale contesto che, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Piazza Dante ha denunciato a piede libero un 48enne catanese, pregiudicato per reati contro il patrimonio, per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.
In particolare erano circa le 15 del pomeriggio quando una pattuglia in perlustrazione nello storico quartiere di San Cristoforo, per la prevenzione e il contrasto all’illegalità diffusa, con l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza reale e percepita dai cittadini e turisti nonché di contrastare i fenomeni criminali maggiormente diffusi, come lo spaccio di droga e i reati predatori, passando nei pressi di via Playa, hanno visto parcheggiata in un vicolo una Fiat Panda di colore bianca con all’interno un uomo al posto di guida.
Anche se in prima battuta, la presenza di quell’uomo poteva non destare alcun sospetto, i militari dell’Arma, ottimi conoscitori del territorio e del tessuto sociale in cui stavano operando, consapevoli che quella zona poteva essere un luogo potenzialmente utilizzato per lo spaccio di droga, hanno deciso di procedere al controllo del mezzo e del su occupante.
Quindi, dopo una veloce inversione di marcia, l’equipaggio ha subito raggiunto l’autovettura fermandosi proprio davanti alla stessa per bloccare ogni possibile tentativo di fuga.
Il 48enne colto di sorpresa, è stato, quindi, fatto scendere dal mezzo ed interpellato, dai Carabinieri, circa il motivo della sua presenza in quel posto. L’uomo, palesemente preoccupato, ha iniziato, da subito, a mostrare segni di insofferenza e nervosismo, sino al punto di balbettare quando dava le sue risposte poco convincenti.
In effetti, aveva un buon motivo per preoccuparsi, infatti, gli investigatori non convinti dalle spiegazioni fornite dal soggetto, hanno deciso di procedere alla perquisizione sia personale che del mezzo, trovando subito nella tasca dello smanicato che indossava, un dispositivo OBDII, mentre nel portaoggetti dell’auto un telecomando universale per veicoli nonché una chiave artefatta, utilizzata solitamente per forzare le auto, in sostanza un vero e proprio “kit del ladro di auto”.
Infatti, il dispositivo OBDII, non è altro che una piccola centralina aggiuntiva che si interfaccia con quella dell’auto presa di mira e che, se abbinato ad un telecomando universale permette, al malfattore, di accenderla senza alcun problema. La chiave artefatta, invece, viene solitamente utilizzata per forzare l’eventuale blocca sterzo o aprire gli sportelli.
Tutto il materiale rinvenuto, veniva sequestrato dai militari operanti, mentre il 48enne è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria.