BRONTE: LA CASSAZIONE DICHIARA INAMMISSIBILE IL RICORSO IN APPELLO. IN CARCERE GLI INDAGATI NELL’OPERAZIONE SCIAROTTA

In esecuzione dei provvedimenti di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, tra il 1° ed il 6 giugno, i Carabinieri della Compagnia di Randazzo, hanno tratto in arresto Andrea Gullotti, di 33 anni, Giuseppe Parisi, 37enne, Patrizio Cavallaro 28 anni e Luana Sciavarrello, 33 anni, poiché definitivamente riconosciuti colpevoli del reato di “associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”.

I 4 sono stati associati alle case circondariali catanesi di Bicocca e Piazza Lanza. L’attività di cattura in esame scaturisce dall’Operazione “Sciarotta”, le cui indagini, coordinate dalla D.D.A. di Catania e condotte, tra marzo e novembre 2017, dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Randazzo, il 15 gennaio 2019, hanno portato all’arresto di 12 persone, in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dl G.I.P. etneo.

Le investigazioni svolte all’epoca dall’Arma di Catania, avevano consentito di accertare la responsabilità degli allora indagati, in relazione a una fiorente attività di traffico e vendita di marijuana nel territorio brontese, ricostruendo il sistema con cui il gruppo criminale gestiva l’attività di spaccio e individuandone le modalità di approvvigionamento, custodia e cessione della droga.

In quel contesto operativo, vennero già arrestati in flagranza di reato, 13 soggetti e altri 4 denunciati a piede libero per detenzione ai fini di spaccio e per reati in materia di armi, nonché sequestrati oltre 2 kg. di marijuana, 16 piante di cannabis indica e una pistola cal. 6,35, con 16 cartucce dello stesso calibro.

Il 31 maggio scorso, a Roma, la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dai predetti alla sentenza di condanna emessa a luglio 2022 dalla Corte d’Appello di Catania. Da ciò è conseguita l’emanazione, da parte della Procura Generale catanese, degli ordini di esecuzione per la carcerazione a carico degli associati, per la loro immediata traduzione in carcere.

Tra gli altri ricorrenti in Cassazione, anche Enzo Currenti, detto Enzino di 32 anni, Alex Spitaleri inteso becchino e Gaetano Merlo, 36 anni, i quali si sono presentati spontaneamente presso i penitenziari di Augusta e Verona. Sono oltre 18 gli anni di reclusione che i brontesi dovranno ancora scontare complessivamente.