Su disposizione della Procura di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e beni per circa 520.000 mila euro, emesso su richiesta di questo Ufficio dal Gip del Tribunale etneo nei confronti di due imprese con sede a Bronte, la Kronos Pubblicità Srl e la ditta individuale Kronos pubblicità di Eugenio Schilirò, rappresentate rispettivamente dai coniugi Nicolina Barbagiovanni (cl. 1961) ed Eugenio Schilirò (cl. 1957), i quali sono indagati per i reati fiscali di utilizzo di fatture false (art. 2, D.Lgs. n.74 del 2000) e dichiarazione fraudolenta (art 3, D.Lgs. n. 74 del 2000).
Le indagini di polizia giudiziaria hanno tratto origine dall’esito di verifiche fiscali eseguite, dai Finanzieri della Compagnia di Paternò nei confronti delle imprese operanti nel settore della promozione pubblicitaria mediante cartellonistica stradale. Le attività ispettive, con riguardo a particolari aspetti della gestione commerciale, hanno fatto sorgere sospetti su alcune operazioni economiche che avevano inciso in maniera rilevante sui risultati di esercizio conseguiti dalle aziende negli anni dal 2013 al 2016.
In particolare, gli approfondimenti eseguiti dalle Fiamme Gialle attraverso indagini finanziarie e attività di riscontro documentale, hanno portato ad accertare che gli imprenditori, al fine di ridurre gli utili finali delle proprie imprese e abbattere drasticamente la base imponibile su cui calcolare le imposte dovute, hanno illecitamente portato in contabilità e utilizzato ai fini della presentazione delle dichiarazioni fiscali (Iva e imposte dirette) numerose fatture false, emesse da fornitori compiacenti, relative a costi per generiche prestazioni di servizio in realtà mai rese.
Tale artifizio, reiterato per tutti gli anni d’imposta, ha consentito alle predette imprese di realizzare un profitto criminale di circa 520.000 euro, corrispondente alle imposte evase.
A seguito delle articolate investigazioni economico-finanziarie, anche di carattere patrimoniale, coordinate da questa Procura, l’Ufficio Gip del Tribunale di Catania ha pertanto disposto il sequestro preventivo per equivalente delle disponibilità finanziarie delle imprese e dei predetti indagati, dei beni mobili o immobili registrati di proprietà o nella loro disponibilità, il tutto fino al raggiungimento del predetto valore di 520.000 euro. Il provvedimento odierno ha pertanto permesso di sequestrare 5 conti correnti, 7 carte prepagate, 2 depositi a risparmio, 4 depositi titoli e 2 polizze assicurative.