95047.it Non è una questione di soldi stanziati. Nè di campanilismo. O di narcisismo. E’, oggi più che mai una faccenda di forma. E la forma in politica (e di conseguenza anche nella sanità) è anche, e soprattutto, sostanza. E la sostanza dice che il de profundis per il Santissimo Salvatore è solo alle prime note. La festante conferenza stampa convocata questa mattina al nosocomio paternese assieme alla direttrice generale dell’Asp, Ida Grossi, nel bel mezzo del blitz della Guardia di Finanza (ma questa è un’altra storia), è la prova provata che questa città non ha santi in paradiso. La pistola fumante di un delitto morale che parte da lontano e che oggi consegna lo spaccato di un sistema politico-clientelare che ha chiuso il proprio cerchio.
In poche parole, apprendere che sono stati consegnati lavori di ampliamento per oltre 600 mila euro è la definitiva conferma che quei lavori di messa in sicurezza per i quali il Comitato per l’ospedale ha da tempo presentato un esposto in Procura, non partiranno mai più. Dieci milioni erano stati stanziati otto anni fa. Oggi ne arrivano appena 600 mila. A soli otto chilometri da Paternò, in una struttura sanitaria nella quale i lavori erano stati bloccati e dove vi erano “questioni” ben più insormontabili che i semplici soldi, la politica è riuscita a sbloccare le cose. Ma Paternò, lo ripetiamo, non ha santi in paradiso.
Ma non basta. Il Punto nascite chiuderà definitivamente i battenti il 30 aprile senza che sia mai stato dato uno straccio di motivazione legata ai criteri di sicurezza. Ma, sempre nella festante conferenza stampa di stamane (un convegno, per la verità, nel quale ognuno provava a rassicurare sul futuro) è scappata una frase che sintetizza tutto al meglio: “Il Pronto soccorso si trasferirà a Biancavilla. Certo, almenochè qui non verranno garantiti certi numeri”. Una umiliazione, l’ennesima, per questa città. E’ stato stilato un crono-programma per l’avvio dei lavori di ristrutturazione: nei prossimi mesi prepariamoci a proclami sonanti e tagli di nastro. Ed ai tagli di nastro noi non ci saremo per scelta. Abbiamo deciso, infatti, di non partecipare più ai funerali. Tenetevelo voi il contentino.