ARRESTATI DUE UOMINI PER FURTO DI CAVI E BATTERIE A CATANIA, MATERIALI RECUPERATI E RESTITUITI

Nell’ambito della quotidiana attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati, tra cui quelli di natura predatoria, le pattuglie dell’Arma continuano a garantire una presenza costante nei quartieri della città.

È in tale contesto che i Carabinieri della Stazione di Catania Librino hanno tratto in arresto, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, due soggetti, un 52enne residente a Noto e un 33enne di Catania, entrambi con pregresse vicende giudiziarie, ritenuti responsabili del reato di furto aggravato in concorso ai danni della società “e-distribuzione” di materiale custodito all’interno di una cabina ubicata in via Albero.

I fatti hanno avuto origine intorno alle ore 09.30 quando i sistemi antifurto, installati nella cabina elettrica, per rilevare tentativi di manomissione e accessi non autorizzati, hanno inviato una segnalazione automatica al dirigente responsabile della sicurezza per l’area di Catania. Quest’ultimo ha immediatamente informato la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Catania e il Comandante della Stazione di Librino, fornendo la posizione esatta della cabina interessata e i dettagli relativi all’anomalia riscontrata, nell’ambito di una pianificazione condivisa, finalizzata alla prevenzione dei furti, attuata in sinergia con i dirigenti e i tecnici incaricati

L’operatore della Centrale ha subito diffuso l’allarme alle pattuglie presenti sul territorio.

Contestualmente alla segnalazione di furto, un equipaggio della Stazione di Librino presente nei pressi della località interessata, ha notato un motocarro di colore verde che transitava con andatura lenta nella zona, trasportando materiale metallico visibile nel cassone.

Il mezzo è stato subito tenuto sotto osservazione, mentre un’altra pattuglia si è diretta alla cabina elettrica segnalata per effettuare il sopralluogo.

Presso la struttura, i militari hanno, chiaramente, riscontrato segni evidenti di effrazione e l’assenza di materiale elettrico, in particolare batterie e cavi in rame, da quanto indicato dai tecnici della “e-distribuzione” già presenti sul luogo.

Le informazioni acquisite sono state immediatamente diramate via radio a tutti i servizi esterni dell’Arma, informazione ricevuta anche dalla pattuglia che, nel frattempo, continuava a monitorare il veicolo sospetto in movimento.

Sulla base della corrispondenza tra il materiale rubato e ciò che appariva nel cassone del mezzo, non vi erano dubbi: si trattava della refurtiva appena asportata dalla cabina. L’intervento è scattato senza esitazioni: una volta bloccato il mezzo in via dell’Iris, gli investigatori hanno fatto scendere i due occupanti, messi immediatamente in sicurezza, per poi procedere alla perquisizione del veicolo.

Nella parte posteriore del mezzo i militari hanno, effettivamente, ritrovato l’intera refurtiva, che corrispondeva perfettamente al materiale rubato poco prima dalla cabina, consistente in cavi in rame cablati per il collegamento tra unità periferiche e moduli, quattro batterie da 12 volt di cui tre di marca FAAM e una di marca LEOCH, un cavo in fibra ottica di colore blu lungo tre metri e un cavo bipolare in rame della lunghezza di cinque metri.

I due uomini, pertanto, sono stati dichiarati in stato di arresto per furto aggravato in concorso, e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato il provvedimento ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna,  mentre il costoso materiale è stato interamente recuperato, riconosciuto come parte integrante della dotazione tecnica della cabina danneggiata e restituito alla società “e-distribuzione”, alla presenza dei tecnici incaricati e del responsabile territoriale

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