“Ad amministrazione e dirigenti non importa nulla del Giudice di Pace, ecco perché mi sono dimessa”

95047.it “Probabilmente non gliene frega niente a nessuno: né all’amministrazione e né ai suoi dirigenti”. L’ex assessore della Giunta Mangano, Flavia Indaco, per tentare di salvare l’ultimo presidio di legalità: quello del Giudice di Pace la scorsa estate le aveva tentate tutte. Aveva lanciato milioni di volte l’allarme all’interno del palazzo municipale. Quali sono state le reazioni? Indifferenza o, al limite, qualche commento ironico. E se la stessa Indaco a fine agosto non avesse battuto i pugni sul tavolo, forse non sarebbe arrivata nemmeno quella dipendente che fino a prima di Natale ha permesso agli uffici di piazza della Regione di lavorare. Ma che oggi è – ovviamente – in malattia. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

“La mia battaglia è stata lunga ed è stata ostacolata da tutti – spiega -. Assieme alla dottoressa Bagnato abbiamo provato a far capire che avremmo perso tutto: non siamo stati ascoltati e, perdipiù, il personale che abbiamo indicato è sempre stato bocciato. Ci vogliono persone che siano competenti. L’ostruzionismo che ho riscontrato sulla sopravvivenza del Giudice di Pace è stato uno dei motivi per i quali mi sono dimessa da assessore. Le parole restano al vento ed, evidentemente, la mia persona è servita solo per chiudere la questione dei doposcuolisti”.

Quelle dell’ormai ex amministratore paternese sono parole intrise di amarezza. Non bisogna andarle a vivisezionare sotto il profilo politico. Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria: ed è chiaro che gli ostacoli incontrati per difendere quello che la Indaco definisce – a giusta ragione – come “l’ultimo baluardo di legalità” sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Non si doveva arrivare a questo punto – conclude -. E’ una situazione che va contro la povera gente e che, ribadisco, evidentemente non interessa all’amministrazione ed ai suoi dirigenti. Perdipiù abbiamo sottoscritto un impegno col Ministero che non si è stati in grado di rispettare”. Una storiaccia. Ma della quale qualcuno deve rendere conto.

1 Comments

  1. mmmm…. Ci stiamo preparando un po’ tutti per le prossime elezioni. Peccato che i voti non si ottengono con dichiarazioni con questi contenuti e “tempistiche”.

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