AAA, si affitta il campo di calcio del Salinelle

95047.it Da Palazzo a Ferrante passando per Busetta, Coco, Celano e Bella. Su quel campo, si sono cimentati fior di giocatori e consumate sfide epiche. Ma via da un romanticismo che può apparire banale e fuori luogo (eppure, fidatevi, fare sforzo di memoria non lo è mai) la notizia è che il glorioso campo del Salinelle – solo il terreno, solo quello – che oggi è una sorta di palude che umilia la storia stessa dello sport paternese, verrà ceduta a titolo gratuito a chi ne farà richiesta al Comune. La pubblicazione della manifestazione d’interesse è stata effettuata dall’amministrazione. 
Tutto attorno a quel rettangolo di gioco, oggi, vi sono macerie. Ce ne siamo occupati a più riprese, e non solo noi: ma tutta la stampa paternese. Quello che doveva essere il Velodromo Salinelle altro non è stato che ricettacolo dello spaccio, casa per extracomunitari che fuggivano dalla disperazione, discarica all’aperto, luogo dove fare combattere i pittbull. Oltre che un sito dove si è razziato di tutto. Ogni cosa: dal rame, agli infissi ai quadri elettrici.

Un luogo che, oggi, è pericolosissimo. Che andrebbe abbattuto già solo per la vergogna che produce: per ripristinarlo ci vorrebbero milioni di euro. Nel frattempo, come detto, quello che un tempo era il campo di gioco viene ceduto: “L’area da dare in uso, prescinde dalla struttura edilizia stessa e circostante, infatti sarà limitata esclusivamente alla area di gioco e nello stato in cui si trova attualmente. La parte delle strutture circostanti non potrà e non dovrà essere utilizzata ad alcun titolo, quindi inibita all’utilizzo e con la realizzazione di una adeguata recinzione e segnaletica, a cura e spese dei concessionari i quali dovranno produrre una dichiarazione liberatoria che sollevi il Comune da qualsiasi danno a persone e cose scaturenti dall’utilizzo della struttura, sia del campo di gioco sia per la inosservanza ai divieti imposti”.

Nel virgolettato, la sintesi di quello che è riportato nella manifestazione di interesse. Una opzione che appare, francamente, sganciata da ogni contesto. Un po’ come se negli anni ottanta avessero deciso di piazzare una gelateria al centro di Beirut. “Sempre meglio che tenerlo chiuso”, potrebbe trionfare qualcuno. Può darsi. Quello che sappiamo, però, è che il Cus Catania era fortemente interessato a recuperare l’intera struttura (una opzione che a questo decade automaticamente). Nel frattempo, al centro di un luogo pericolosissimo e di distruzione sorgerà un’area-gioco. Nei prossimi giorni, vi forniremo i nomi e cognomi di chi parteciperà alla manifestazione di interesse. Chissà che non si capisca qualcosa di più di una soluzione che, al momento, appare a dir poco singolare.