L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle immagini delle telecamere della rete di sorveglianza, è stato possibile osservare che – a partire dalle 21:30 locali di ieri 1/6 – il flusso lavico generato dalla fessura eruttiva posta alla base settentrionale del Nuovo Cratere di SE, alla quota di circa 3150 m sopra il livello del mare., non è più alimentato ed è in raffreddamento.
Per quanto concerne invece la fessura eruttiva alla base sud orientale del Nuovo Cratere di SE, rimane attivo solamente il flusso lavico prodotto dal segmento di quota 2850 m slm, che produce attività di spattering.
Compatibilmente con le condizioni meteo, nel corso della tarda mattinata è in programma un sopralluogo da parte di personale INGV allo scopo di effettuare una ricognizione diretta sul teatro eruttivo, che rimane comunque confinato all’interno della Valle del Bove.
Nel corso delle ultime 24 ore l’ampiezza media del tremore vulcanico ha continuato a mostrare un trend in debole decremento.
Nella prima immagine, registrata dalla telecamera termica su Monte Cagliato (versante orientale etneo) alle ore 02:34 UTC (04:34 locali) del 2 giugno 2019, si distingue il flusso lavico, ormai fermo e in raffreddamento, emesso dalla frattura eruttiva sul fianco settentrionale del NSEC, da quello tuttora attivo, a sinistra, emesso dalla bocca a quota 2850 m alla base sud-orientale del NSEC.