Memorie. Il racconto di un uomo mite, Salvo Di Matteo

95047.it Nessun popolo, può costruire il suo futuro se non conosce il suo passato. La memoria rappresenta quel territorio culturale dove si coltiva l’innovazione, l’umanità e la felicità.
Oggi apprendiamo della scomparsa di Salvo Di Matteo, uno storico palermitano a cui la città di Paternò deve molto, perché il suo lavoro ha reso più visibile le tracce della storia.
Studioso mito, colto e ricco di umanità. Proprio qualche giorno fa, ne discutevo con l’amico Angelo Perri, uno dei tanti architetti paternesi che deve qualcosa al Prof. Di Matteo per i suoi studi storici.
Gli ricordavo il valore scientifico di una pubblicazione “- Nove secoli di storia a Paternò”- che negli anni ’70 fu promossa dall’On. Nino Lombardo, da sempre impegnato nella promozione della cultura di questa città. Il mio incontro con il “Professore” risale agli anni ’90 e fu l’attuale Presidente dei Lions, il Geom. Iano Garifoli – tra l’altro mio zio – a presentarmi questa figura di intellettuale. Il lavoro della mia tesi riguardava proprio Paternò e in particolare la progettazione di Museo della Città nel quartiere dell’Idria. Il suo contributo fu determinante, non solo sul piano della documentazione storica, anche sul piano metodologico e della ricerca. Fu la mia esperienza universitaria più avvincente, guidato da un mentore d’eccezione che mi svelò i segreti di questa città antica.

Mi commuovo a pensare le sue parole, scolpite nella mia memoria e ripetute a chissà quanto giovani colleghi dopo la loro laurea. Il professore, ricevuto con entusiasmo un piccolo pensiero che ricordava la mia laurea – una litografia di un altro mio zio, il Maestro D’Inessa, mi ringraziò e mi disse: “Caro Francesco, hai faticato tanto per raggiungere questo traguardo, per poter oggi essere chiamato “architetto”. Da questo momento in poi tutti ti chiameranno evidenziando il tuto titolo accademico, ma sappi che ora comincia la parte più dura della tua formazione e raggiungerai grandi traguardi solo quando ti chiameranno solo Francesco Finocchiaro.” Da giovane inesperto rimasi basito. Avevo faticato tanto e ora dovevo sperare di essere riconosciuto solo per nome. E lui continuando disse: “ vedi Francesco, hai mai sentito parlare dell’arch. Brunelleschi? Dell’arch. Borromini?, dell’arch. Le Corbusier? No, nessuno viene ricordato per il titolo. Ecco io mi auguro che tu possa perdere il titolo appena ricevuto perché questo significa che la gente ti riconosce per i tuoi meriti e non per i tuoi titoli.”
Non importa se io sia riuscito a realizzare il suo augurio ma sono certo di averci provato sempre, con fatica e ogni giorno ho sempre avuto le sue parole nella mia mente come guida e le stesse parole le ho trasmesse a tutti i miei amici/allievi con la stessa passione.

A questo punto voglio evidenziare il valore del suo lavoro in questa città. La lettura del commento alla bibliografia della pubblicazione “nove secoli di storia a Paternò” rappresenta una pagina straordinaria per la storiografia locale, risolutiva, piana di spunti per prolungare la ricerca nei misteri di questo luogo. Il suo rigore metodologico, la documentazione presentata, il repertorio fotografico sono un patrimonio culturale. Questo libro ha guidato molti studiosi locali e non, ha indirizzato molte ricerche in direzioni utili e opportune. Nello stesso tempo è un opera che è stata sbranata e usata – qualche volta – in maniera inopportuna.
Dopo il restauro di San Francesco sulla collina, ho avuto la fortuna di riflettere con il Professore sulle ragioni del restauro e confrontarmi con una nuova consapevolezza. Mi onoro persino, dopo quella conversazione, di essere stato citato nella sua ripubblicazione della sua opera già citata, e felice per aver dato un piccolo contributo al suo lavoro.
Salvo Di Matteo, ha prodotto molto in termini di ricerca storica ma questa città deve a lui molto di più di quanto ti possa credere. Credo che il riconoscimento della cittadinanza attribuita dai Lions di Paternò sia l’inizio di un percorso di valorizzazione che deve trovare nuove modalità.
Che la terra ti sia lieve, Maestro.

1 Comments

  1. Errata correge, la cittadinanza è stata conferita dal comune su proposta del Lions. Scusate per l’equivoco. (Su segnalazione del Consigliere Antonio Arena)

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