Aveva 16 anni, Maria Antonietta, ed è morta folgorata nella vasca da bagno mentre si trovava al cellulare.
L’autopsia aiuterà a capire le cause, ma le ustioni che sarebbero state trovate su una mano sembrano non lasciare dubbi che la morte di Maria Antonietta Cutillo sia avvenuta per folgorazione.
La dinamica, però, è ancora da chiarire.
Secondo una prima ricostruzione, la giovane era nella vasca da bagno e stava parlando al telefonino con una sua amica.
Si ipotizza che l’apparecchio, con il carica batterie collegato alla presa elettrica, possa essere scivolato in acqua ed abbia innescato il cortocircuito fatale, ma è ancora presto per dire con certezza come Antonietta abbia ricevuto la scossa elettrica che l’ha uccisa.
Prima, comunque, avrebbe lanciato un urlo, raccolto dall’amica al telefono. E sarebbe stata proprio lei a lanciare l’allarme.
Tra le ipotesi c’è quella che Antonietta abbia toccato con la mano la presa elettrica cui era attaccato il caricabatterie nel tentativo di recuperare il cellulare, circostanza che spiegherebbe le ustioni, ma circola anche quella secondo cui la scossa sarebbe provenuta da un phon con cui avrebbe tentato di asciugare il telefono, che sembra impugnasse ancora quando sono arrivati i soccorsi.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, che hanno già sentito gli operatori del 118, i primi ad arrivare nell’abitazione dove il corpo senza vita della giovane è stato trovato nel bagno senza vita.
Il pm Vincenzo Toscano, che coordina l’inchiesta aperta dalla procura di Avellino, ha disposto il trasferimento della salma all’ospedale “Moscati” in attesa degli accertamenti medico-legali: l’autopsia sarà probabilmente determinante per stabilire con certezza cosa è avvenuto.
La tragedia ha scosso la comunità di Montefalcione e, soprattutto, la comunità scolastica dell’Istituto alberghiero “Manlio Rossi Doria” di Avellino dove la giovane frequentava il secondo anno.
Sul suo banco i compagni hanno lasciato orchidee e gigli. Poi si sono raccolti in silenzio davanti alla scuola. Sconvolti dal dolore naturalmente i genitori e molto provati anche gli insegnanti. “Era una ragazza solare, studiosa e ricca di umanità”, dice trattenendo le lacrime Assunta Muollo, docente di matematica, che ricorda il sogno di Antonietta: “La sua ambizione era quella di diventare una brava cuoca e aveva già deciso di scegliere l’indirizzo enogastronomico nel successivo triennio.
Era lei stessa a scherzare sull’aspirazione di diventare una chef stellata. In questo momento di indicibile dolore e di totale sconforto, ci stringiamo alla famiglia”. Una “ragazza che tutti avrebbero voluto come figlia”, dicono in paese, ricordando che Antonietta spesso si rendeva utile nella macelleria che il papà gestisce a Manocalzati, un centro a pochi chilometri da Montefalcione. “Una persona speciale”, per i vicini di casa, in Contrada Stazione: “una studentessa modello e molto legata alla famiglia”.
Il sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D’Agostino, è stato tra i primi ad accorrere: “Una tragedia – dice – che colpisce al cuore la famiglia e l’intera comunità. Non ci sono parole che possano bastare per una vita che si spegne a sedici anni, se non la condivisione piena di un dolore che come padri e come famiglie ognuno ha fatto proprio”. Nel giorno dei funerali verrà proclamato il lutto cittadino.