
I Carabinieri della stazione di San Cono hanno denunciato 4 persone facenti parte dello stesso nucleo familiare del posto, composto da padre di 47 anni, madre di 45 e due figli di 22 e 24, ritenuti responsabili a vario titolo di minacce aggravate, violazione di domicilio, porto abusivo di armi e danneggiamento.
La vicenda, maturata nel contesto del paese patria del ficodindia D.O.P., ha una sua vena narrativa di verghiana memoria, connotata nell’evoluzione degli eventi “dall’onore della famiglia” da preservare a ogni costo.
È accaduto, infatti, che giovedì scorso i militari siano intervenuti in seguito alla telefonata di un 47enne che aveva subito un’aggressione nella propria abitazione.
In effetti, i militari sono subito accorsi e hanno raccolto la denuncia dell’uomo il quale ha raccontato che uno dei denunciati, il figlio più giovane in particolare, era entrato all’interno della sua proprietà e aveva minacciato lui e il fratello 49enne con un coltello a serramanico.
Solo la loro immediata fuga li aveva salvati dalla furia del giovane e in verità, dal loro nascondiglio, sono addirittura riusciti a fotografarlo mentre ancora brandiva il coltello con il quale ha poi minacciato un atterrito 16enne, figlio di uno dei due, al quale con modi non certo delicati ha chiesto dove si fossero nascosti, aggiungendo: “devo ammazzare tutta la famiglia”.
Sembrava già abbastanza ma il peggio doveva ancora arrivare perché il giovane aggressore ha avuto man forte da tutta la famiglia; il fratello dell’uomo, infatti, armato di zappa, ha minacciato il minore: “dimmi dov’è tuo zio o ti do un colpo di zappa”.
La ricerca dell’uomo per fortuna non ha dato esito ma il nucleo familiare, prima di andare via, ha sfogato la propria rabbia sulla sua fiammante autovettura che, letteralmente, è stata sfondata.
L’aggressore 22enne, quando i militari si sono recati nell’abitazione di quel nucleo familiare per effettuare una perquisizione, ha spontaneamente consegnato ai militari il coltello che aveva puntato al petto delle vittime, con una lunghezza complessiva di 21 centimetri.
Gli accertamenti condotti dai militari per comprendere le ragioni che hanno scatenato la furia dell’intero nucleo familiare, hanno fatto luce sulla probabile causa che dovrebbe essere legata a una relazione extraconiugale che l’aggredito avrebbe intrattenuto in precedenza con la figlia-sorella di 27 anni.