95047.it “Il presepe è povertà: ed in povertà ripartiamo”. Le parole di padre Salvatore Patanè, parroco della chiesa di Santa Maria dell’Alto (l’ex Monastero) sono di quelle che ridanno slancio. Che illuminano, all’improvviso, un percorso che si era interrotto poco tempo fa. Il ritorno del Presepe Vivente al quartiere Gancia riparte da qui: dalla voglia di ricreare anzitutto un’atmosfera di magia, tradizione e fede che si è respirata per diversi anni. Ed, allora, sì: si riparte in povertà. Senza chissà quali finanziamenti (solo il piccolo ma essenziale contributo di qualche privato e nulla più). Il 26 e 27 dicembre ed il 2 gennaio (ovviamente 2016) torna la rappresentazione alla Gancia. Quel presepe che – per anni – ha visto migliaia e migliaia di persone inondare lo storico quartiere di ispirazione medievale, ritorna. Ritorna un piccolo sogno.
“Nasce tutto dalla voglia di realizzare qualcosa di bello per la comunità di Santa Maria dell’Alto. Ma si tratta, certo, di una iniziativa parrocchiale che però vuol essere anche l’esigenza forte di fare qualcosa per quella che sento come la mia città: Paternò – racconta un ispirato e sempre illuminato padre Patanè -. E questo l’ho voluto fare nel momento in cui celebriamo l’incarnazione: perché questa nuova speranza che Cristo è la nostra speranza, si incarni nella nostra vita e nella nostra Paternò”.
Ed, allora, ormai ci siamo. Il conto alla rovescia è già scattato. I preparativi, pure. Il presepe vivente alla Gancia sta per arrivare: “Se questo è anche un modo per evangelizzare? Certamente sì. Ma lo spirito è quello di creare vera comunione e di una iniziativa che unisca il popolo paternese che ne è, in assoluto, la parte centrale”.