La terza edizione del Presepe in vico Igino Giordani

95047.it Tutto si è svolto serenamente e secondo i programmi anche quest’anno, confortati da favorevoli condizioni metereologiche, la sera del 2 gennaio 2017. Abbiamo avuto la gradita, attiva partecipazione anche di un folto gruppo amico proveniente dalla nostra parrocchia “Sant’Antonio Abate in Santa Maria della Scala”, meraviglioso coro dei ragazzi compreso, guidati da Padre Nino Pennisi il quale, insieme a Padre Placido Di Franco, non ha mancato di impartirci la sua paterna benedizione nel giorno, tra l’altro, del suo ventiquattresimo anniversario di sacerdozio che abbiamo festeggiato con lui, felici e riconoscenti. Molte famiglie, attorniate da parenti ed amici, hanno aperto i cancelli delle loro abitazioni in uno scambio augurale e cordiale di abbracci natalizi… ed in grande armonia non è mancato neppure il momento dell’agape fraterna…il che non guasta mai, specialmente se vengono offerti i migliori piatti salati e dolci della nostra tradizione! Ben tre “Bambinelli” hanno riempito quest’anno la sacra capanna, gli ultimi nati del nostro villaggio: i gemellini Giulio e Lorenzo Romeo ed il piccolo Gabriele Pernice! Ad essi hanno fatto corona tanti personaggi del presepe impersonati dai nostri bambini: è per loro, per i valori che desideriamo ad essi trasmettere e per farli sognare che da qualche anno ci siamo dati particolarmente da fare nel periodo natalizio!

Per far ben comprendere lo spirito che ci anima, più che una sintesi di quanto è magicamente avvenuto, ecco quanto abbiamo pronunciato davanti al miracolo della natività: “Ci sono momenti della vita in cui la felicità ci esalta e ci fa sentire sicuri, invincibili ed eterni…ci sono momenti in cui, invece, il dolore ci piega, sembra abbatterci ed annientarci: in entrambi i casi, tuttavia, non siamo mai immobili, mai statue mute e di pietra. In realtà siamo in continuo movimento, sempre in cammino, in un lungo viaggio che ci trasforma lentamente ed inesorabilmente “fuori” e “dentro” di noi. Ogni essere umano, pur rimanendo “se stesso”, con l’aggiunta di infinite esperienze, va mutando gradualmente da neonato a fanciullo, a persona matura, fino all’età anziana…sempre se la Provvidenza e la natura lo permettono! Ed anche al nostro interno tutto è vita, tutto è movimento: mille e mille pensieri vanno e così le emozioni, i sentimenti, gli stati d’animo, le parole, il respiro, il battito del cuore! Tutto si muove, non si ferma, si sussegue…anche di notte, attraverso i sogni o facendo incubi! Pure in questo momento siamo tutt’altro che immobili, sempre in cammino anche quando siamo seduti, poiché il nostro corpo posa i piedi sulla terra, un pianeta che continua a girare senza sosta su se stesso dando origine ai giorni e alle notti…e contemporaneamente ruota intorno al sole dando vita alle diverse stagioni! L’infinito universo si muove ed in questa immensità camminiamo ed esistiamo anche noi, diretti verso il Cielo, nello spazio e nel tempo che ci è dato di vivere…e per questo altro non siamo che viandanti, migranti, nomadi. Si! siam tutti nomadi poiché in questa terra errante nessuno è eternamente residente: volenti o nolenti non siamo che una fratellanza infinita che, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, procede nel cammino della vita! Siamo tutti esuli, ognuno con la sua storia familiare e culturale, ognuno con il proprio bagaglio personale: chi a piedi, chi su lussuosi mezzi di trasporto…ma siamo, in ogni caso, tutti nomadi…chi sporco nelle vesti, chi macchiato dentro, ma accomunati da un unico destino! Questa sera, poi siamo come i pastori del presepe: tutti in cammino dietro la cometa per raggiunger la grotta! Si è questa la verità: siam tutti nomadi…anche Gesù è “zingaro d’amore” poiché, attraversando i secoli ed i millenni, non smette di cercare il cuore di ciascuno di noi, suoi amati figli, i suoi fragili figli, santi o peccatori che siano! E ciascuno di noi, con l’umiltà del “figliol prodigo” non può che chinare il capo, sperando nel perdono di Dio, Creatore e Padre misericordioso! Liberiamo ed innalziamo “quindi”, l’anima alle emozioni ed alla speranza, vivendo quindi pienamente questi nostri attimi unici e preziosi, non contaminati dai ritmi frenetici delle nostre quotidianità che troppo spesso ci distolgono dal vero senso della vita!”

A nome delle centinaia di partecipanti:
Sergio Malaman